Nell'era dell'intelligenza artificiale, il diritto non è più soltanto un insieme di norme e sentenze: è anche un linguaggio da insegnare alle macchine. La chiave di questa trasformazione si chiama ontologia giuridica.

Dall'ontologia filosofica all'ontologia computazionale

In filosofia, "ontologia" significa studio dell'essere. In informatica, invece, indica una mappa logica e coerente dei concetti che descrivono un determinato ambito: persone, atti, relazioni, regole. Applicata al diritto, diventa lo strumento che consente di tradurre la complessità giuridica in una struttura comprensibile dai sistemi digitali.

Un'ontologia giuridica definisce — con rigore formale — che cosa si intende per norma, atto amministrativo, beneficiario, requisito di ammissibilità, obbligo di rendicontazione, e come questi elementi si collegano tra loro. Così i software non si limitano più a cercare parole, ma ragionano sui significati.

L'ontologia nel progetto Legal Trifecta™

Nel progetto Legal Trifecta™, l'ontologia è la spina dorsale invisibile che unisce moduli e dati:

In sostanza, l'ontologia trasforma l'intelligenza artificiale in intelligenza giuridica. E segna il passaggio decisivo da strumenti che "leggono" a sistemi che comprendono il diritto.

Oltre la ricerca testuale: il reasoning semantico

La differenza tra un sistema basato su keyword e uno basato su ontologie è radicale. Il primo trova documenti che contengono le parole cercate. Il secondo capisce il contesto, le relazioni e le implicazioni logiche.

Un esempio concreto: se cerchi "requisiti di ammissibilità bando asili nido PNRR", un sistema tradizionale restituisce tutti i documenti che contengono quelle parole. Un sistema ontologico invece:

Questo approccio non sostituisce il professionista legale, ma amplifica la sua capacità di analisi, riducendo errori e tempi di verifica.

Il futuro della consulenza legale

L'obiettivo dello Studio Legale Grippo è costruire ontologie giuridiche operative: strutture che diano al diritto una forma leggibile non solo dall'uomo, ma anche dalla macchina.

Perché la vera innovazione non è automatizzare il lavoro, ma aumentare la capacità di pensare con precisione.